COPPA ITALIA, NOVARA SETTEMBRE 1988
C.S. EPOREDIESE IVREA – SCACCHISTICA VIGEVANESE 3-5 – 0,5
Zylbestein (IM) – Barrera 1-0
Gerra – Zardini (CM) 0,5 – 0,5
Moirano (1N) – Scavini Mr. 1-0
Provera – Campanile (CM) 0-1
La nostra prima esperienza in Coppa Italia si rivela un disastro, ma ci insegna alcune cose. La prima : quanto abbiamo ottenuto nel trofeo Lombardia non conta nulla, e che ci sono in giro squadre ( e giocatori) da cui dobbiamo ancora imparare parecchio ; la seconda : che non bisogna vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.
Si gioca a Novara, nella sede del circolo del tennis, in un ampia e luminosa sala in cui si giocheranno molte edizioni del mitico torneo semilampo “Città di Novara”. Arriviamo in anticipo, da Vigevano a Novara c’è poca strada. Insieme ai quattro giocatori prescelti alcuni “aficionados”, tra cui io, si sono aggregati per vedere in azione giocatori “famosi”. Infatti a Novara si giocano i 64esimi di finale delle squadre del Nord - Italia.
Iniziano gli incontri, e i nostri avversari non si vedono. Il tempo passa : qualcuno ci fa notare che non è evento raro vedere squadre regolarmente iscritte non presentarsi all’incontro, per motivi legati alla distanza dalla sede di gioco o per problemi nel reperire quattro giocatori disponibili. Così ci alziamo dai tavoli da gioco e iniziamo a fare da spettatori agli altri incontri.
I nostri avversari arrivano trafelati con oltre 45 minuti di ritardo, quando pensavamo ormai di avere vinto a forfait ; si siedono e iniziano a giocare blitz (il controllo del tempo è fissato in venti mosse in un’ora).
E qui subiamo la terza lezione : non metterti mai a giocare blitz come il tuo avversario, specie se hai 45 minuti di vantaggio ! al primo controllo del tempo, tre partite su quattro sono ormai compromesse. Il pareggio ottenuto da Gerra ci salva la faccia, in una domenica da dimenticare.
Il pronostico ci dava comunque predenti su tutte le scacchiere, ma non con 45 minuti di vantaggio…